Famiglia: Asteraceae
Nome botanico: Artemisia absinthium
Parte utilizzata: sommità e radice
Costituenti principali:olio essenziale (0,1 -0,2%): canfora, borneolo, vulgarolo, carburi e scarse quantità di tuione, flavonoidi e poliine, inulina (10%) nella radice.
Attività principali: attività amaro-tonica, eupeptica; antispasmodica
Impiego officinale:
uso interno: atonia digestiva, dispepsia; tonico nervino; utile nelle depressioni con perdita dell'appetito, dispepsia, parassiti intestinali e nei disturbi mestruali.
uso esterno: in ginecologia si usa per irrigazioni vaginali e nei crampi dell’utero.
Tossicità ed effetti secondari: La letteratura non segnala effetti secondari e tossici alle dosi terapeutiche, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale. Come per tutti gli amari, il suo uso è controindicato in caso di ulcera gastrica e duodenale.
Usi:
Infuso: un cucchiaino da caffè per tazza d'acqua; tre tazze al giorno.
Polvere: 2 a 4 gr al giorno.
Estratto fluido: 0,5-1 g più volte al dì (1 g - 36 gocce).
Tintura madre: 30 gocce tre volte al giorno.
Curiosità: Dioscoride la consigliava per provocare le mestruazioni ed accelerare il parto; Ippocrate per far espellere la placenta.
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