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Artiglio del diavolo KOS

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Famiglia: Pedaliacee

Nome botanico: Harpagophytum procumbens

Nome comune: Artiglio del diavolo

Descrizione: L'artiglio del diavolo è una pianta che cresce nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud Africa ; veniva utilizzata dalle popolazioni indigene come amaro-tonico, nelle febbri e nei disturbi digestivi. La denominazione Artiglio del Diavolo è dovuta alla presenza di spine uncinate che coprono i suoi frutti, a causa delle quali possono rimanere intrappolati piccoli mammiferi come alcuni roditori. La parte usata a scopo medicamentoso è la radice.

Uso: Nella medicina tradizionale viene usata per i suoi effetti analgesici e antipiretici. In Europa e nel mondo occidentale viene utilizzata come antinfiammatorio, antiflogistico, spasmolitico, per alleviare i sintomi derivati da malattie artrosiche ed anche, sotto forma di pomata, preparata dalla pianta fresca e applicata sull'addome, per favorire le contrazioni nei parti difficili. La radice dell'artiglio del diavolo favorisce anche l'eliminazione dell'acido urico e a questo titolo è efficace nel trattamento della gotta, specie se associato a preparati di Frassino, dove esiste una componente infiammatoria.

Parte utilizzata: radici secondarie.

Principi attivi: glucosidi monoterpenici iridoidi: arpagoside, arpagide, procumbide; fitosteroli: beta - sitosterolo e stigmasterolo; triterpeni; flavonoidi; acidi cinnamico, clorogenico, oleanoico, ursolico; harpagochinone; zuccheri (raffinosio), aminoacidi.

Preparazioni e dosi:

Estratto secco: 400-800 mg al dì 

Effetti Collaterali: la tossicità dell'artiglio del diavolo è considerata molto bassa, tuttavia lievi disturbi gastrointestinali si possono manifestare in soggetti sensibili. Poiché l'artiglio del diavolo possiede attività antiaritmiche, dovrebbe esserne sconsigliato l'uso in associazione con farmaci anti-aritmici.Alcuni autori hanno riportato di una potenziale interazione con farmaci anticoagulanti.

Controindicazioni: ulcera gastrica e duodenale. Gravidanza  ed allattamento. Sconsigliato al di sotto dei dodici anni. Il sapore amaro può determinare talvolta nausea con dolori di stomaco. Alte dosi possono avere effetto lassativo.

Raccomandazioni: assumere a stomaco pieno. E' preferibile seguire cicli terapeutici di due mesi alternati ad uno di pausa.

Curiosità: sembra che le sue proprietà officinali siano state scoperte dalle varie popolazioni del sud dell’Africa che lo usavano in decozione per trattare problemi digestivi, forme reumatiche, artriti e per ridurre la febbre. Un aspetto curioso della pianta è la capacità dei frutti dotati di uncini di artigliare gli animali che vi si avvicinano troppo; in taluni casi l’animale rimane bloccato e muore di fame e sete, ma permette grazie all’umidità del suo corpo di far germogliare i semi della pianta. Si pensa che l’appellativo “del diavolo” sia dovuto anche a questa sua peculiarità, oppure al fatto che gli animali che si ferivano camminando sulle sporgenze delle radici, iniziavano a saltare e ad agitarsi furiosamente per il dolore tanto da sembrare indemoniati.

 

Produttore:
Laboratorio d'erbe Sauro
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