Parassiti intestinali e Candida
PARASSITI INTESTINALI
Ricordiamo che i parassiti vivono alle spese del corpo umano e competono con le cellule umane per accaparrarsi il nutrimento, emettendo rifiuti tossici. Se ne contanto più di 100 tipi e possono entrare in noti tramite:
- l'acqua che beviamo,
- il cibo vegetale impropriamente lavato,
- carne cruda o poco cotta,
- tossine dovute all'ambiente o ai prodotti chimici usati nell'industria farmaceutica o alimentare,
- l'uso di antibiotici e medicine che tendono ad abbassare le difese immunitarie,
- gli animali domestici, specialmente i cani.
SINTOMI: Vengono normalmente riconosciuti i seguenti sintomi: allergie, anemia, gonfiore, fatica cronica, stipsi, ridotta efficienza del sistema immunitario, diarrea, eczema, linfonodi allargati, appetito eccessivo, febbre, sintomi di influenza, chiacchiere a vanvera, bruxismo (digrignare i denti nel sonno), irritazione viscerale, irritabilità, itterizia, dolori muscolari o articolari, nervosismo, eruzioni cutanee, occhi arrossati, disturbi del sonno, guadagno o perdita di peso
Il problema dei parassiti intestinali riguarda quasi tutta la popolazione mondiale. Attualmente la loro presenza viene diagnosticata in una percentuale trascurabile dei casi, per tre motivi:
- i sintomi che possono dare sono molto variabili, ed è molto difficile riconoscere un quadro diagnostico,
- a livello mondiale, per qualche inspiegabile ragione, non viene data importanza a questo fenomeno, e raramente i medici ne hanno competenze approfondite,
- esistono nel mondo pochi laboratori attrezzati per i test dei vari parassiti, e i protocolli usati per i pochi parassiti presi in considerazione sono largamente inefficaci,
- La vita dei parassiti si svolge in molte fasi, e in generale si rilevano dalle analisi solo nella forma adulta, che è rilevabile nelle feci o nell'area perianale solo per breve tempo. In Africa, quando si presume che un paziente abbia i parassiti intestinali, lo si purga e lo si tiene in ospedale fintanto che evacua. L'esame delle feci viene fatto subito, perché dopo due ore le tracce scompaiono.
Attualmente, sembra impossibile, vi sono bambini e adulti affetti da parassiti intestinali, solitamente gli ascaridi. Nei bambini il fenomeno si manifesta con volto pallido, occhi profondi e il digrignare i denti nella notte. Abbiamo visto anche dei casi di epilessia perfettamente risolti dopo aver eliminato i parassiti intestinali. Attenzione: Ricordate che i parassiti sono molto contagiosi, perciò controllate tutta la famiglia e gli eventuali animali domestici, specialmente i cani!
Le nostre nonne, espressione talvolta di una saggia medicina popolare, di fronte ad un bambino che continuava a ammalarsi e aveva problemi allergici o asmatici, dicevano che "aveva i vermi" e proponevano terapie naturali diverse in relazione alle diverse regioni di provenienza. Collane d'aglio o infuso di assenzio o olio di timo, aiutavano spesso la guarigione. Non erano pazze, e alcuni recentissimi lavori sembrano invece dare loro una grande ragione. I parassiti intestinali, quelli che la gente chiama "i vermi", sono un forte problema emergente.
È difficile identificarli, e il sospetto della loro presenza nasce solo a medici che conoscono l'importanza della relazione tra intestino e infiammazione dell'intero organismo. Gran parte delle patologie croniche che affliggono oggi la popolazione mondiale sono di tipo infiammatorio cronico. Un intestino infiammato determina la diffusione di fenomeni infiammatori anche in settori distanti. E non dipende solo dalla esistenza di intolleranze alimentari. Alcuni recentissimi lavori scientifici hanno identificato ad esempio una reazione crociata tra la infestazione da Anisakis e la reazione agli acari.
In pratica significa che un bambino o un adulto non allergici alle polveri, quando vengono infestati dai parassiti intestinali, possono diventare allergici. Un gruppo di studio del Karolinska Institutet di Stoccolma (Allergy 2001 ju1:56; 660-666) ha stabilito che le persone (numerose) infestate da un particolare verme intestinale (che si chiama appunto Anisakis simplex) sviluppano frequentemente una allergia crociata a molti degli acari presenti nell'ambiente domestico e di lavoro.
Facciamo un esempio pratico: un ragazzo o un adulto che ha passato le vacanze in campeggio, e ricorda di avere avuto qualche disturbo intestinale (fatto frequentissimo), e all'inizio dell'inverno presenta rinite, o asma, potrebbe avere i "vermi" nella pancia anzichè una forma allergica originaria . La forma allergica insomma, potrebbe esprimere una difesa dell'organismo, e non un suo difetto, e la terapia non dovrebbe basarsi sul trattamento cortisonico o antistaminico, ma sulla ripulizia intestinale.
Un altro importante lavoro effettuato da ricercatori spagnoli (Journal of Allergy and Clinical Immunology 2000 (jan; 105:178-181.) ha potuto evidenziare che spesso le reazioni allergicheagli alimenti sono in realtà dovute non ad una reazione verso il cibo, ma alla presenzadel parassita intestinale, che accentua i meccanismi di risposta infiammatoria, e determina reazioni in tutto e per tutto simili a quelle delle allergie o delle intolleranze alimentari.
Ancora di più quindi si evidenzia lo strettissimo rapporto tra la crescente ipersensibilità esistente nella popolazione e le condizioni intestinali. Ciò che mangiamo, e le condizioni del nostro intestino possono essere la causa delle nostre malattie infiammatorie cui talora non ci sembra di riuscire a rispondere.
DIRETTIVE ALIMENTARI:
Per combattere i parassiti intestinali è necessario ridurre al massimo di tre pasti alla settimana i prodotti che creano putrefazione (latticini, uova, pollo, pesce, salumi, insaccati, carne rossa, ecc.) e aumentare l'utilizzo di verdura, frutta fresca e qualche cereale. Il pollame è preferibile alla carne rossa e i formaggi di capra e pecora sono molto migliori di quelli di vacca.
CANDIDA:
numerosi medici olistici ritengono che candida albicans sia una delle più grandi sfide salutistiche per la gente delle nazioni industrializzate. Si tratta di un agente patogeno opportunista la cui presenza nel tratto digestivo e nel tratto urogenitale non è di per se rilevante, finchè le sue tossine sono sotto controllo. Tuttavia quando se ne presenta l’opportunità, il lievito può cominciare a crescere in maniera allarmante. Non appena la crescita di candida si è stabilizzata, il potenziale degli effetti negativi è enorme: fatica, indigestione, flatulenza, costipazione, diarrea, depressione, ansia e una diminuizione della libido sono gli effetti più comuni. Altri includono brama di carboidrati ( di cui il lievito si nutre) e di alcool, frequenti infezioni della vescica e dell’orecchio, disturbi vari della pelle ( acne ed eczema) reazioni allergiche e profumi detersivi, esalazioni di benzina, etc. per le donne frequenti infezioni vaginali e sintomi mestruali correlati segnalano la possibilità che la candida sia fuori controllo
ulteriori info: CANDIDA.pdf
tratto da: Progetto Caduceo - un sito dedicato alla ricerca delle cause profonde delle malattie, e dei mezzi per rimuoverle, al fine di ritrovare la salute perduta.