Cardiaca
22 Ottobre 2022Gulmohar- (Delonix Regia – Lequminocee) Essenze Indiane AUM
22 Ottobre 2022Carlina
12,00 € – 47,70 €
Carlina acaulis L.
100 o 500 g radice taglio tisana
Nome botanico: Carlina acaulis L.
Famiglia: Composite
Descrizione: pianta erbacea, perenne, o bienne a crescita lenta, con fusto di colore brunastro, dato il nome “acaulis”, si presenta, ora breve o quasi assente. Rizoma robusto, amaro, che emana odore fetido.Le foglie sono disposte in rosetta, lunghe sino a 20 centimetri, coriacee e spinose. Al centro della rosetta, un solo grande capolino che può raggiungere i 15 cm di diametro. I fiori di sono bianchi o rosa. I frutti sono acheni pennati.
Proprietà e indicazioni: L’unica parte tipicamente utilizzata in erboristeria della carlina è la sua radice, che è util come diaforetico, diuretico, amaricante, digestivo, carminativo, purgante, cicatrizzante, sudorifero e febbrifugo. La carlina è anche ricca di inulina, uno zucchero digeribile anche dai diabetici.
Uso in cucina: I ricettacoli dei capolini, noti come “pane del cacciatore”, sono utilizzabili come i cuori dei carciofi, oppure tagliati a piccoli pezzi, messi a cuocere con lo zucchero in poca acqua, fino ad ottenere una purea dolce-piccante, ottima da utilizzare come la mostarda. Le radici invece, tagliate a rondelle e private della parte interna legnosa, possono essere utilizzate per fare canditi, una prelibatezza se coperti di cioccolato. Le foglie secche o essiccate riescono a cagliare il latte.
Controindicazioni: a dosi elevate, può essere irritante per la mucosa intestinale e provocare vomito e diarrea.
Preparazioni: consultare il proprio medico per dosaggi e preparazioni personalizzate
Il decotto di carlina, (50 gr di radice tritata), può essere usato per detergere la pelle colpita da eczema e da acne.
Infuso-decotto digestivo e drenante: si ottiene mettendo a bollire circa 50 grammi di radice tritata.
Infuso contro l’inappetenza e l’insufficienza epatica: si ottiene mettendo a bollire circa 40 grammi di radice tritata.
Curiosità: nel passato la carlina era un’erba importante come antidoto ai veleni: proprio per questo era coltivata nei giardini dei monasteri; gli antichi Sassoni la consideravano un amuleto contro il malocchio e ogni malattia. Veniva usata per lenire il mal di denti, la polvere della radice, che veniva anche fumata, serviva per curare la scabbia ed altre malattie della pelle, le vesciche e le piccole piaghe. Il fiore della carlina può considerarsi un piccolo igrometro: quando il tempo è bello le brattee sono ben aperte e distese, in previsione del maltempo esse si inclinano verso l’interno, ricoprendo il capolino. Sulla carlina esistono vari cenni storici e stando ad una leggenda l’imperatore Carlo Magno avrebbe somministrato ai suoi soldati un preparato di questa pianta per guarirli dalla peste. Oggi viene usata spesso come pianta ornamentale nelle composizioni di fiori secchi.
Avvertenze: Trattandosi di specie protetta, il suo uso va limitato.
Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Il Laboratorio d’Erbe Sauro non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.
Confezione | 100 g taglio tisana, 500 g taglio tisana |
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