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22 Ottobre 2022Descrizione
Con questo nuovo libro il dottor Mozzi trasmette le conoscenze ed esperienze grazie alle quali in questi anni molte persone sono riuscite a non ammalarsi e soprattutto a risolvere i propri problemi di salute.
“Si Può Guarire” costituisce un ulteriore passo avanti e uno strumento in più rispetto al precedente libro del dottor Mozzi (lo straordinario campione di vendite “La Dieta del Dottor Mozzi“) per aiutare le persone a indagare la causa delle malattie e a gestire la propria salute.
Si può guarire da una malattia? È sicuramente tra le cose possibili. Però bisogna imparare a capire quali sono i segnali che il nostro corpo ci invia.
Cambiare la nostra alimentazione è una possibilità per non ammalarci e recuperare il nostro stato di salute.
Certamente può sembrare difficile modificare le abitudini alimentari, ma se a incoraggiarci ci sono validi risultati che possiamo ottenere in tempi rapidi e con un costo minimo, forse potremmo scoprire che cambiare non è così difficile.
Questo libro offre un messaggio di speranza alle persone che convivono con la malattia: si può guarire!
“Non sono depositario di nessuna verità assoluta ma di tanta passione, conoscenza ed esperienza. Alla mia età, mi danno ancora l’anima per cercare di aiutare le persone a non ammalarsi o a guarire.”
Piero Mozzi
Indice
Introduzione
Capitolo 1 – Il futuro dell’uomo e del pianeta
- Il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione
- L’uomo non è il padrone della natura
- Vivere bene è più importante di vivere a lungo
- Le generazioni si stanno allungando
- L’immortalità dei geni
- Gli OGM
- La soia transgenica
- Costi e rischi degli OGM
- Le coltivazioni adatte a ogni clima
- Dobbiamo adeguarci alla natura
Capitolo 2 – La causa delle malattie
- L’esempio illuminante della BSE
- L’alimentazione errata e i segnali del nostro corpo
- Il catarro
- I nostri “difetti di fabbrica”
- Riconoscere i sintomi di uno stato d’intossicazione
- L’importanza fondamentale dell’equilibrio circolatorio
- I benefici della sauna di Lazaeta Acharàn
- La causa delle malattie
- L’importanza del sangue
- L’importanza delle differenze genetiche
- Le malattie psicosomatiche
- La psoriasi
- La differenza tra diagnosi e causa di una patologia
- Le indagini mediche
- Intervenire in tempo
- L’aumento delle malattie infantili
- Perché i bambini si ammalano così tanto
- Le difficoltà nella ricerca delle cause: l’autismo
- Le dermatiti
- Le malattie gravi e il diabete
- L’ereditarietà delle malattie
- L’inquinamento elettromagnetico
- L’attività fisica da sola non basta
- L’alimentazione come possibile causa dei tumori
- Il futuro della medicina
Capitolo 3 – L’importanza dell’alimentazione
- La cura dei sintomi
- Il digiuno
- La dieta vegetariana, vegana e crudista
- La vera dieta mediterranea
- L’importanza della carne e del pesce
- La dieta dei gruppi sanguigni
- Il fumo e l’alcol
Capitolo 4 – Relazione tra alimentazione e patologie
- Le difese immunitarie
- Il vaccino antinfluenzale
- I vaccini e il morbillo
- Il glutine
- La celiachia
- Il mais e le patologie della tiroide
- Ansia e depressione
- Problemi di sonno
Capitolo 5 – L’introduzione di nuovi alimenti
- La frutta fuori stagione
- Come consumare la frutta
- Eccesso di fruttosio e infiammazione
- La vitamina C e il freddo invernale
- Verdure invernali
- I semi oleosi in inverno
- Cacao e cioccolato
- I legumi base della vera dieta mediterranea
- Zucchero e osteoporosi
- Uova e colesterolo in eccesso
- Latte e derivati
- Allattamento al seno
- Latticini, tumori e altre patologie
- Latticini, udito e vista
- Infertilità femminile
- Infertilità maschile
- Infertilità e alimentazione
- Il varicocele
Conclusioni
- La preoccupante diffusione di molte patologie
- Alimentazione, equilibrio e malattia
Fonti e bibliografia
Dettagli Libro
Editore | Mogliazze |
Anno Pubblicazione | 2020 |
Formato | Libro – Pagine: 120 – 17x24cm |
EAN13 | 9788894294262 |
Lo trovi in: | Alimentazione e salute |
Approfondimenti
Introduzione del libro
Sono passati otto anni dalla primavera del 2012, da quando è stato pubblicato “La dieta del dottor Mozzi – Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari”. Credo che aver fatto passare questo lungo tempo sia la dimostrazione del mio modo di operare. Un modo basato sulla volontà di raccogliere e accumulare informazioni che possano validare o meno le teorie che sostengo.
Il mio metodo di lavoro si basa sull’osservazione dei fenomeni, la formulazione di un’ipotesi che li possa spiegare e l’attuazione di esperimenti che possano validare o meno l’ipotesi iniziale.
La medicina è il risultato di esperienza, competenza e ricerca continua, e si avvale della fisica, della chimica e della biologia per diagnosticare e curare le malattie. Alla base della pratica medica ci sono studio e metodo. La medicina quindi si traduce in un’attività essenzialmente pratica, per cui l’esperienza è fondamentale.
Lo stesso Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici di Piacenza, ha pubblicato sul quotidiano Libertà, in data 14 giugno 2015, un articolo di cui riporto un paragrafo: “Non c’è dubbio che i medici debbano curare ogni paziente nel modo migliore possibile, ma non ci si può illudere e non si può pretendere che riescano a guarire ogni malattia e ad evitare ogni possibile errore. I medici sono uomini e donne e non sono onnipotenti né infallibili. La medicina poi non è una scienza esatta, nella quale esiste un solo modo di agire correttamente, ma un’arte, nella quale ogni medico esprime la propria formazione ed esperienza, unite alla sensibilità ed intuizioni sue proprie”.
Non ho mai potuto confermare le mie supposizioni compiendo studi longitudinali della durata di parecchi anni, perché sono un medico e non un ricercatore e ho deciso di dedicare le mie energie e il mio tempo a curare chi è malato, a osservare la natura, a coltivare la terra e a divulgare ciò che ho imparato per metterlo al servizio di tutti.
In molte occasioni ho proposto pubblicamente di inserire il dato del gruppo sanguigno e delle abitudini alimentari dei malati nelle ricerche mediche, in modo da confutare o convalidare le mie ipotesi sulla base di studi rigorosi.
Alcune ricerche scientifiche hanno messo in relazione gruppo sanguigno e patologie: nel maggio 2017 dei ricercatori olandesi hanno presentato al congresso annuale della Società Europea di Cardiologia un’indagine che ha accertato un rapporto preciso tra gruppo sanguigno e rischio di essere colpiti da infarto o da altre patologie cardiache.
Un’altra è stata pubblicata nel 2009 sul Journal of the National Cancer Institute della Oxford University e riguarda la minore o maggiore predisposizione al tumore al pancreas. Anche alcuni trattati di medicina interna di autori molto noti come Rugarli, Harrison e Teodori, su cui studiano ancora oggi i futuri medici, fanno riferimento ad alcune patologie e le collegano a uno specifico gruppo sanguigno. Ad esempio, l’ulcera duodenale è collegata al gruppo 0 sia nel Manuale di Medicina Interna di Harrison sia in quello di Teodori e il carcinoma gastrico al gruppo A.
Devo però dire che non sono mai state fatte ricerche sulla correlazione tra gruppo sanguigno, alimentazione e l’insorgere di patologie.
Al giornalista Stefano Lorenzetto, che contestava che la relazione tra malattie e gruppo sanguigno non gli sembrava una teoria scientifica, ho risposto: “Infatti è statistica, frutto di quaranta anni d’osservazioni su me stesso e su migliaia di pazienti affetti da malattie che ho curato correggendo l’alimentazione. Un po’ di esperienza ce l’ho.”
Credo anche che la ricerca dovrebbe essere indirizzata sicuramente alla cura del paziente, ma soprattutto a stabilire la causa delle malattie. Sono ancora troppe le patologie di cui non si conosce l’origine, anzi sono la quasi totalità.
Il fatto che alcune ricerche convalidino le mie ipotesi è per me una conferma, ma la cosa che mi sta più a cuore è trasmettere a tutti ciò che ho imparato in tanti anni di pratica medica.
Il mio è un procedere fondato sull’esperienza e, come tale, è sempre soggetto ad aggiornamenti, puntualizzazioni e revisioni.
Quando parlo e scrivo cerco sempre di esprimermi con la maggiore chiarezza e semplicità possibili in modo che tutti possano capire. Ritengo importante che tutto ciò che riguarda la salute debba essere comprensibile al maggior numero possibile di persone. Troppo spesso il linguaggio medico fa riferimento a una terminologia tecnica, incomprensibile alla maggior parte delle persone.
Cerco sempre di indicare ai pazienti in modo preciso e dettagliato come comportarsi praticamente nel caso insorga una malattia.
Il principio che mi interessa affermare è la libertà di decisione, perciò cerco di informare sempre nel modo migliore senza imporre mai il mio pensiero. Per le terapie, come per le vaccinazioni, non mi sono mai permesso di consigliare ai miei pazienti di sospenderle o interromperle.
Un’accusa che mi viene mossa spesso, ma che potrebbe essere rivolta a qualunque medico, è quella di approfittare della debolezza di persone ammalate, talvolta anche gravemente per proporre cure inutili. Questa è una critica che può essere fatta a chiunque, non solo a un medico, ma ritengo che la mia condotta professionale, le testimonianze e i ringraziamenti che ricevo da migliaia di pazienti depongano senza ombra di dubbio in mio favore.
Sicuramente esiste chi approfitta per scopi illeciti dello stato di fragilità e vulnerabilità in cui si trovano persone malate, ma non è il mio caso.
Ritengo infatti che il mio compito sia quello di aiutare le persone a non ammalarsi e, se possibile, liberarle dalla malattia. Cerco sempre di rinnovare le mie conoscenze per far sì che tutti possano migliorare il proprio stato di salute. In generale non sopporto di ignorare le cause dei fenomeni e non sopporto che le persone siano preda delle malattie, per questo ho studiato medicina e ho intrapreso questa carriera professionale.
La mia passione e il mio entusiasmo sono più forti di me.
Sono io che mi faccio avanti quando mi rendo conto che una persona ha dei problemi di salute e, anche se non mi viene chiesto, cerco di dare tutte le informazioni che ho a disposizione per migliorare o magari risolvere i disturbi e i mali che l’affliggono. So che a volte questo comportamento può risultare invadente, purtroppo però è nella mia natura, ed è “scritto nel mio DNA”.
Guarire è come partecipare a una gara di corsa, dove non si può “cantare vittoria” fino a quando non si è tagliato il traguardo. Questo è particolarmente vero per chi è sottoposto a interventi chirurgici, a chemioterapie, a trattamenti farmacologici prolungati, grazie ai quali si possono avere risultati positivi. Quando però il problema si ripropone, dobbiamo impiegare tutte le nostre forze, le nostre energie e le nostre conoscenze con l’unico obiettivo di stabilire le cause che hanno portato allo stato di malattia e di risolvere i problemi di salute.
La medicina si occupa di esseri umani, ognuno dei quali è un individuo che possiede un DNA unico, diverso da quello di ogni altra persona, sul quale incidono molteplici fattori ambientali. Credo quindi che il cibo che introduciamo quotidianamente con l’alimentazione non debba essere trascurato.
Negli ultimi anni la medicina si sta orientando sulla cura delle patologie con terapie mirate, personalizzate e specifiche per il paziente. I farmaci biologici, ad esempio, sono formulati in modo da permettere un trattamento personalizzato con l’obiettivo di avere a disposizione i farmaci più adatti al singolo paziente e per offrire una risposta mirata ai bisogni di ognuno.
L’obiettivo dei farmaci biologici è quello di raggiungere le cellule o le strutture malate, agendo direttamente su queste senza danneggiare le cellule sane. Per ottenere tale risultato si usano gli anticorpi del nostro organismo, modificati in modo da renderli capaci di riconoscere precisamente le strutture malate.
In qualche modo, la medicina e la ricerca medica stanno dando sempre maggiore importanza all’unicità dei pazienti e delle loro caratteristiche genetiche uniche.
Credo quindi che prima o poi sarà inevitabile e fondamentale prendere in considerazione che anche l’alimentazione debba essere mirata e personalizzata in base alle caratteristiche genetiche e alle patologie manifestate da ogni singolo individuo.
La dieta che propongo fornisce delle linee guida con cui ogni persona può determinare con buona precisione quali sono effettivamente gli alimenti che tollera o quelli che invece dovrebbe evitare.
È però compito di ognuno di noi avere la pazienza di testare i vari alimenti, osservare con attenzione le reazioni positive o negative tramite i molti segnali che il nostro organismo ci invia.
In questo modo arriveremo a definire la nostra dieta personalizzata, composta dagli alimenti che ci danno energia e ci mantengono in salute.
Considero questo libro un ulteriore passo avanti e uno strumento in più rispetto al precedente, per aiutare le persone a gestire quotidianamente la propria salute. Non lo reputo però definitivo, ci mancherebbe altro.
Tutte le teorie possono essere valide, ma sono i risultati sperimentali che ne sanciscono la validità.
Ne consegue che nessuna teoria può essere demonizzata o condannata, a meno che i fatti la smentiscano.
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