Acacia

Nome botanico:  Robinia pseudoacacia L.

Famiglia: Mìmosaceae

Parte utilizzata: fiori

Costituenti principali: dal 2 al 12% di tannini catechici, flavonoidi e derivati, mucillagini

Attività principali: astringente e antisettica, antinfiammatoria della mucosa orale. Il Catecù è una delle varie piante officinali che viene considerata per le sue proprietà  ad azione alquanto energica. Trova indicazione tutte le volte che stomaco o intestino hanno bisogno di essere stimolati o tonificati. Impiego fitoterapico: dispepsie; diarrea; forme catarrali a carico dell’apparato respiratorio.

Uso esterno: gengiviti, stomatiti, faringiti. L’Acacia entra nella composizione di paste, polveri ed elisir dentifrici oltre che in pastiglie profumate (ha sapore amaro, molto astringente, ma poi lascia in bocca un sapore dolce, duraturo) per correggere l’alitosi (fumatori, ad esempio), in caso di flogosi della mucosa orale e come rinforzante gengivale

Uso interno: trattamento delle dispepsie accompagnate da diarrea, nelle enteriti, e come espettorante balsamico nelle forme catarrali a carico dell’apparato respiratorio.La presenza di catecolo e di quercetina conferiscono proprietà vitaminoP-simili che possono giustificarne l’impiego topico volto, a lenire le mucose infiammate.

Indicazioni: nella faringite e raucedine, usare la Tintura Madre: 20 gocce in un bicchiere di acqua tiepida in gargarismo o, pura, in spennellatura.

Effetti secondari: La letteratura non ne segnala, alle dosi fitoterapiche consigliate, a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale.

Curiosità:  Il Catecù era segnalato per la tintura del cotone e della seta nera, a cui dava tonalità brune molto resistenti alla luce e al bucato.

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