Vite rossa
22 Ottobre 2022Niaouly (Melaleuca viridiflora) Olio Essenziale
22 Ottobre 2022Luppolo
7,90 €
Humulus lupulus L.
100 g fiori taglio tisana
1 disponibili
Nome botanico: Humulus lupulus L.
Famiglia: Cannabacee
Descrizione: Pianta erbacea che predilige i luoghi umidi (humulus), e per sostenersi si attorciglia con i rami intorno a giovani arbusti. Le foglie, simili a quelle della vite, sono opposte, I fiori maschili sono riuniti in pannocchie in cima ai rami, quelli femminili sono delle infiorescenze verdi rossastre a forma di cono. Dai fiori si sviluppano delle infruttescenze, dotate di ghiandole, che secernono una sostanza amara e resinosa (luppolina).
Parte utilizzata: le infiorescenze che si raccolgono in agosto-settembre.
Componenti principali: le infiorescenze contengono olio essenziale,(oltre 150 sostanze aromatiche), resine, sostanze estrogene, flavonoidi, leucoantocianidine e catecoli, zuccheri, acidi fenolici.
Erbe sinergiche: Salvia, Melissa, Tarassaco, Agnocasto, Panax Ginseng, Meliloto, Genziana, Ortica, Erba Medica, Rosolaccio, Salice, Valeriana, Cimicifuga, Passiflora.
Si attribuiscono al luppolo funzioni sedative e calmanti, utilizzabile in casi di insonnia o di nervosismo, stomachiche ed aperitive, da consigliare nei casi di digestioni difficili, per ascessi e scottature. Applicazioni esterne delle infiorescenze (impacchi), calmano i dolori nevralgici, reumatici ed artritici. Come fitoterapico è stato confermato essere un ottimo sedativo ed equilibrante nervoso, di avere delle indiscusse proprietà estrogene (utile nei casi di amenorrea) e di essere moderatamente batteriostatico. L’olio essenziale è impiegato nei casi di asma, di pertosse, per problemi digestivi, come stimolante estrogenico, contro i crampi mestruali, per cefalee, nevralgie e stati associati a stress. In dermatologia si utilizza l’olio essenziale per dermatiti, esantemi, pelle ruvida. Gli unguenti a base di luppolo hanno un’azione antipruriginosa e leggermente anestetica. Per il suo contenuto in sostanze fitoormonali, il luppolo risulta efficace sulla crescita dei capelli, stimolando le funzioni metaboliche dei tessuti superficiali del cuoio capelluto. Si può considerare un buon antirughe e rassodante femminile, un rivitalizzante e per ridare turgore e luminosità alle pelli rugose e rilassate.
Indicazioni: sedativo digestivo antirughe, antiscottature per uso esterno, batteriostatico, antiasma.
Uso in cucina: i giovani getti primaverili sono commestibili e ricercati per essere cucinati come gli asparagi selvatici.
Controindicazioni: Per la presenza di sostanze estrogene è consigliabile un uso moderato e non continuato dei preparati di luppolo: un uso smodato, potrebbe dare luogo a nausea e vertigini.
Preparazioni:
Tisana-nfuso contro l’inappetenza (anche insieme con Fieno Greco): 0.5 gr di Luppolo, 0,5 grammi di Fieno Greco in 150 ml di acqua; bollire per dieci minuti. Conservare coperto e berne alcune tazze durante il giorno e la sera
Curiosità: La sua etimologia controversa: Linneo afferma che “luppolo” sia il diminutivo di “lupus salicarius”, perché il Luppolo ostacola la vegetazione delle piante su cui si abbarbica per sostenersi; altri, (e sembra l’ipotesi più accreditata), affermano che la voce sia di origine germanica, paese della birra e rappresenti il diminutivo di ”hoppe”,da cui il latino “Hupa” e “Hupalus”, che in italiano, con l’aggiunta dell’articolo, si trasformò in Luppolo. Inoltre, “Humulus” perché predilige i luoghi umidi. In età romana era utilizzato come aromatizzante di una bevanda, ottenuta dalla fermentazione dei cereali, che può essere considerata la progenitrice della nostra birra, e, ancora ai nostri giorni, è ciò che dà il gusto amarognolo a questa bevanda. Per conciliare il sonno si usava riempire i cuscino con foglie di luppolo. Nell’antico Egitto e all’epoca Romana in Europa, il luppolo veniva usato per curare le malattie del fegato, i disturbi digestivi, i disturbi e alcune malattie femminili e come purificante del sangue. Le infiorescenze femminili essiccate vennero aggiunte alla birra nel XIII° secolo da Gambrinus, leggendario Re della Birra
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