TISANA solubile – SINAR SNELL LARIX
22 Ottobre 2022ESTRAGONE (Artemisia dracunculus) Olio Essenziale
22 Ottobre 2022Gli oleoliti possono essere impiegati con differenti tipi di applicazioni:
La prima applicazione possibile è quella olfattiva. Si può spalmare qualche goccia di oleolito sulla superficie del braccio o sulle mani e, continuando a respirare normalmente dal naso, si avvicina la parte unta ad ogni inspiro per allontanarla ad ogni espiro. Oppure si può applicare al centro del solco “naso-labiale” e/o sotto lo sterno (specie il pino nei casi di afflizioni polmonari). Faremo notare per ora per inciso, come ogni applicazione di oleolito, se di pianta aromatica, è comunque una sorta di aromaterapia involontaria.
La seconda è topica: spandere solo sulla parte interessata (pruriti, eczemi, ecc.).Utilizzare il prodotto a giocce, puro o diluito in altro olio vettore.
La terza è zonale
1° Si spande su una “zona di proiezione cutanea” (o zona riflessa) dell’organo su cui si vuole operare (per esempio spandere lungo la linea interna scapolare e sottoscapolare per agire sul fegato). Sulle zone di proiezione cutanea è di estremo interesse il metodo Greenberg, di cui vi è qualche costoso testo in commercio.
2° Oppure spandere in modo topico direttamente sulla parte interessata e, per aumentare l’efficacia del trattamento, anche su quella simmetrica (per esempio ginocchio sx, ginocchio dx).
3° Spalmare sulla zona dell’organo interessato (Fegato, sul posto del fegato; Cuore, sul posto del cuore; Polmoni, sul posto dei polmoni) per “avvolgerlo magneticamente”. Talvolta si usa volgarmente dire “fasciare il fegato con l’olio di iperico”. È evidentemente un modo di dire perché il significato materiale della frase è “mettere olio di iperico sulla zona in
corrispondenza con il fegato”. Il concetto di “fasciare” senza garze suggerisce però l’idea che questo olio protegga come una garza, ecc.
Con l’oleolito esiste inoltre la possibilità di fare lavande vaginali o anali (che spesso eliminano in breve tempo anche le emorroidi).
Anche i gargarismi sono consigliati e praticati.
Hypericum Perforatum Iperico |
Scottature e punture di ogni natura Locale + nel punto simmetrico del corpo |
Influenza
Fascia renale + lombare + coccigea |
Epatiti
Zona epatica + zona sottocostale destra |
L’arte della Spagiria – Dott Marco Vittori – Geologo
Al contrario del termine Alchimia, di cui abbonda lo scrivere e parlare moderno nella forma di aggettivo e di avverbio, spesso a sproposito, Spagiria, coeva alla prima, è un termine ai più sconosciuto.
Sull’etimologia della parola sono state scritte alcune opinioni.
Ve ne sono principalmente due.
E’ un neologismo greco, utilizzato nei libri del medico alchimista del 1400: Paracelso.
La prima ipotesi fa derivare dal greco antico “spao” e “geras”,
Il primo significa “estrarre”
Geras vuol dire il “vecchio” (nel senso “di esperienza”), ovvero, con un termine caro al dott. Jung, Archetipo.
Quindi estrarre l’archetipo.
Questo si concretizza nell’estrarre l’aspetto vitale che è contenuto e contiene una parte di quell’individuo di Natura, vegetale, minerale o animale che sia.
Per ottenere una data nota da un violino, si tenderà la corda affinché vibri proprio con quella. La corda sarà di un certo spessore, lunghezza, nel senso del materiale.
In egual misura per raccogliere in quell’individuo di Natura con quella nota-archetipo in evidenza si dovrà attendere che quella frequenza sia presente al massimo grado nell’Universo.
Quindi sceglieremo quel dato momento del giorno, della settimana, del mese e dell’anno e di quel luogo laddove raccogliere una determinata pianta che esalti quelle qualità che desideriamo estrarre.
Una volta compiuta questa operazione la successiva sarà quella di manipolare con metodi che richiamano la preparazione del pane, del vino, dell’estrazione antica dei profumi e altre meravigliose tecniche di estrazioni dalle più semplici a quelle più elaborate.
Tutte le operazioni sono scandite da una relazione profonda con ritmi antichi naturali, attraverso la comprensione delle varie fasi operative e la loro relazione analogica a quello che accade in Natura.
Agheiro
La seconda etimologia, fermo restando il medesimo significato di “spao”, pone come parola radice “agheiro” che vuole dire “riunire”.
In questo caso si adombra la modalità di lavorazione in laboratorio che ha come scopo di lavorare in parti diverse il medesimo ente di Natura e riunirle, secondo modalità e tempi particolari, per ottenere un preparato spagyrico.
La diversità dell’arte spagirica si esprime attraverso la via “antica” a partire dalla civiltà egizia fino alle porte del medioevo, con varie apparizioni fino ai nostri giorni e la seconda la via “scientifica”, spesso utilizzata come addestramento alle operazioni alchemiche della Spagyria che compare nel medioevo ed è ancora presente.
Importante: Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Il Laboratorio d’Erbe Sauro non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo farmaci.
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